Nel 2003 Human Rights Nights continua la sua espansione e la sua evoluzione non solo il termini di contenuti, numero di film, prestigio e partners ma anche in termini di spazio e durata.
Il festival si è aperto con l’anteprima nazionale di “La 25a Ora”, capolavoro di Spike Lee. L’edizione 2003 ha poi proseguito con una settimana di proiezioni al Cinema Lumiére e in diversi luoghi della città, fino ad arrivare alla circuitazione della rassegna a Forlì.
I temi di questa edizione erano Guerra, Prigioni, Profitto/Povertà. I film selezionati hanno offerto una diversità di posizioni e prospettive su tutti questi temi.
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La guerra è stata indagata attraverso le testimonianze di ex-marines (La sindrome del Golfo, Voice of the Prophet); le conseguenze sulla popolazione (Paying the price: the Killing of Children in Iraq); dei sopravvissuti (La menzogna di Marzabotto, Rosso Fango); dei giornalisti (Promise Land) e di chi attende il proprio destino (Sotto il cielo di Baghdad).
La povertà emerge dalle immagini di Heremakono (antreprima nazionale) e dal cortometraggio A very very silent film (vincitore del premio al miglior cortometraggio a Cannes Film Festival 2002).
Una speciale sessione sulle prigioni ha incluso le denunce di Profits in punishment e Zenand en-Zanan (vincitore del premio Amnesty International a Rotterdam Film Festival 2003).
Per la prima volta, il festival è in forma di competizione: il miglior film ha ricevuto un premio dalla fondazione CARISBO, consistente nell’acquisto dei diritti per la distribuzione non commerciale in Italia.