Dal 7 al 15 aprile si è tenuta la 5° edizione del festival, che ha visto la sua presenza anche a Torino dal 21 al 23 aprile e a Forlì dal 26 aprile al 5 maggio 2005.
Questa edizione si è concentrata su alcune significative tematiche: Diritti Umani e Giornalismo, Business ed Etica del Profitto, Libertà d'Espressione, Patriot Act, Guerre Africane, Diritti Indigeni, AIDS / HIV, Schiavitù. Inoltre abbiamo dedicato un Omaggio alle vittime del 60º Anniversario della Distruzione Nucleare di Hiroshima e Nagasaki.
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Il film sudafricano Red Dust, ispirato dal romanzo di Gilian Slovo sulla riconciliazione post-apartheid del paese attraverso la Commissione di Verità e Giustizia, ha inaugurato il Festival, alla presenza del regista Tom Hooper e dell’attore protagonista Chiwetel Ejofor.
Tra i film in programma si segnalano inoltre Promised Land di Amos Gitai, il poema visuale Original Child Bomb di Carey Schonegevel e vari documentari sui media e le rappresentazioni dei conflitti contemporanei: Weapons of Mass Deception di Danny Schechter, Control Room di Jehane Noujaim e Oufoxed: Rupert Murdoch’s War on Journalism di Robert Greenwald. Più direttamente sulle questioni Medio Orientali e le guerre in corso, presentiamo The Oil Factor: behind the War on Terror di Gerard Urgermann e Audrey Brohy, Inside Guantanamo di Vivian Whyte e due prospettive diverse sulla Palestina, Death in Gaza di James Miller e One Shot di Nurit Keidar. Le schiavitù moderne sono anche ricordate dal corto Human Traffic di Anti-Slavery International. Sulla questione dei diritti indigeni, una selezione di documentari esprimerà la lotta di Nativi del Nord e Centro America, Australia e Asia, per il rispetto dell’ambiente e il riconoscimento dei Primi Popoli (First Nations), in collaborazione con Survival International.
Tra gli altri eventi collaterali segnaliamo la mostra fotografiche Mahatma Ghandhi e la novità di quest'anno, il teatro, con due spettacoli: Vite Sospese della compagnia del Teatro di Nascosto seguito di un progetto di AMREF a Nairobi in Kenya, di self-videomaking, tra i quali il corto Chombo, ‘film di strada’. A Forlì una presenza prestigiosa sarà quella di Moni Ovadia che farà un monologo sulle origini della culture occidentale e la contrapposizione irrisolta tra diverse etnie le cui radici ancora producono l’odio che fomenta i conflitti del presente.