Dopo aver dedicato il primo quinquennio di Human Rights Nights ai preoccupanti riflessi che la violazione dei diritti umani ha nel mondo, questa edizione è stata orientata verso alternative positive e significative per una considerazione profonda della dignità delle persone. Da questi nuovi stimoli è nato il tema di quest’anno, il rispetto.
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A seguito dei primi giorni di mostre e performance, che ci hanno fatto respirare il clima di Human Rights Nights, tra le quali ricordiamo l’installazione Homeless Museum di Dim Sampaio, il festival è giunto al momento clou con l’inaugurazione.
La conferenza di apertura “Latin America: Nuovo Modello di Sviluppo”, che ha visto la presenza dello scrittore Luis Sepulveda, dell’attore Karim Saleh, del regista Eyal Sivan e del sociologo Pierre Sorlin, è stato un momento di riflessione sulla direzione del continente sudamericano verso nuove politiche sociali, economiche e internazionali.
Violenza contro le donne e dramma delle baraccopoli: con la vittoria di Sisters in Law, di Kim Longinotto, per il miglior lungometraggio e di A Recycled Life, di Leslie Iwerks, per il miglior cortometraggio, sono questi i temi forti che hanno segnato la competizione cinematografica.
Altri eventi speciali sono stati la presentazione al pubblico della rivista CLAM, una sorta di Vogue Africano di notorietà internazionale e l’evento musicale Remember Sharpeville: Politburo Session-50FunkYears con musicisti jazz e MC poets dal Sud Africa.
Human Rights Nights ha, inoltre, partecipato attivamente alla creazione del Festival del Cinema dei Diritti Umani di Sarajevo, che si è tenuto nel giugno 2006, e del Festival del Cinema dei Diritti Umani di Addis Abeba, tenutosi nel gennaio 2007.